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Come si possono Capire i Segnali nascosti della Comunicazione? La PNL ci insegna come riuscirci grazie ai cosiddetti Accessi oculari.

Accessi Oculari: capire i segnali nascosti della Comunicazione

Come capire i Segnali nascosti della Comunicazione: cosa sono gli Accessi oculari

Come sappiamo, esiste una forma di Comunicazione, la Comunicazione non verbale, che spesso è molto più eloquente delle parole, perché meno controllata e più spontanea, soprattutto quando questa comunicazione è rappresentata dai Movimenti degli Occhi.
Il movimento degli occhi è collegato a processi cerebrali di elaborazione delle informazioni: a seconda della direzione in cui gli occhi si muovono, un individuo sta accedendo al suo sistema di rappresentazione del Mondo, in modo da elaborare le informazioni interiorizzate e da poter comunicare quanto desidera o quanto richiesto dal suo interlocutore.

L’ipotesi che i movimenti degli occhi potessero avere a che fare con rappresentazioni interne della realtà fu enucleata per primo da William James in un’opera intitolata Principles of Psychology, un’intuizione che per lungo tempo non ricevette l’attenzione che meritava.
Secondo James, i bulbi oculari “si accomodano” in modo inconscio seguendo i pensieri che vengono tradotti in termini visuali.
Le sue affermazioni vennero in seguito riprese da altri studiosi, fin quando Richard Bandler e John Grinder, a metà degli anni Settanta, di dedicarono allo studio delle relazioni tra movimenti oculari e sensi, così come i differenti processi cognitivi associati agli emisferi cerebrali.

Somministrando una serie di domande a dei soggetti correlate all’uso di ciascuno dei cinque sensi e ad attività riguardanti sia l’emisfero destro, collegato alla memoria, sia l’emisfero sinistro, collegato alla costruzione mentale venne avviato un sistema utile a ricostruire quanto accadeva nel cervello della persona mediante l’osservazione e la calibrazione dei movimenti oculari.

I risultati ottenuti confermarono tendenzialmente altri test precedenti, tesi a dimostrare come la lateralizzazione dei movimenti oculari accompagni le attività cerebrali durante i diversi processi cognitivi.

Come capire i Segnali nascosti della Comunicazione: l’interpretazione degli Accessi Oculari

Per rispondere alla domanda di partenza, ovvero come capire i segnali nascosti della comunicazione, nello specifico gli accessi oculari, vi posto un’immagine che permette di schematizzare il modo in cui i movimenti oculari funzionano.

  • Occhi in alto a sinistra: la persona cerca di visualizzare qualcosa accaduto in passato – Visivo Ricordato.
  • Occhi in alto a destra: la persona sta accedendo all’immaginazione, creando immagini a fantasia – Visivo Costruito.
  • Occhi di lato a sinistra: la persona ricorda suoni e parole – Auditivo Ricordato.
  • Occhi di lato a destra: Processo auditivo emisfero dominante, la persona ricostruisce suoni e parole – Auditivo Costruito.
  • Occhi in basso a sinistra: Processo di dialogo interno – Auditivo Digitale.
  • Occhi in basso a destra: Sensazioni sia tattili sia digitali – Cinestetico.

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PNL e Accessi oculari: Perché è Importante imparare come Capire i Segnali nascosti della Comunicazione

Principalmente, l’osservazione dei movimenti degli occhi e l’applicazione di quanto dedotto in merito ha permesso di scoprire se un determinato pensiero, a cui si accompagna un determinato movimento oculare, sia un’immagine, un suono, un’emozione e, in ciascun caso, se si tratta di un ricordo o di una costruzione mentale.

Nella PNL, gli accessi oculari servono, per l’appunto, a osservare (calibrare, in linguaggio tecnico) i segnali nascosti della comunicazione, vale a dire il tipo di informazione che la persona sta elaborando e il sistema rappresentazionale che sta utilizzando.

Oltre a comprendere questa serie di importanti aspetti della comunicazione non verbale, a cos’altro serve, nell’ambito della Programmazione Neuro-Linguistica, lo studio e la lettura degli accessi oculari? Questi segnali nascosti servono a comprendere meglio il proprio interlocutore, a intendere le emozioni e quanto non viene detto, a volte può essere utile per ottenere un elemento ulteriore idoneo a individuare il sistema rappresentazionale privilegiato prevalente così da poter entrare in Rapport con lui l’altro e impiegare la Tecnica del Ricalco per migliorare la comunicazione.

Allenarsi a capire i Segnali nascosti della Comunicazione e a cogliere gli Accessi oculari

Imparare come capire i segnali nascosti della comunicazione e, nello specifico, gli accessi oculari richiede concentrazione e allenamento. In genere si tratta di micromovimenti, talvolta abbastanza veloci da richiedere una buona qualità di osservazione per riuscire a notarli e attribuire ad essi un determinato significato, tenendo anche presente quanto sta dicendo l’interlocutore.

Per allenarsi può tornare utile avere a disposizione qualcuno che si presti a rispondere a una serie di domande riguardanti diversi argomenti, consentendoci di osservarlo e di appuntare, per ciascuna domanda, in che direzione si sono mossi i suoi occhi.

È importante ricordare che talvolta i movimenti oculari sono movimenti abituali, legati alla modalità rappresentazionale primaria. Questo vuol dire che una persona tendenzialmente visiva potrebbe guardare in alto, da un lato o dall’altro, a prescindere dall’ambito sensoriale stimolato dalle domande. Allo stesso modo, una persona cinestesica guarderà in basso anche se si sta parlando di musica. Va inoltre detto che la schematizzazione dei movimenti degli occhi vale per i destrorsi, nel caso di molti mancini lo schema è da invertire.

Gli Accessi Oculari Multipli

Infine, va aggiunto che esiste anche il fenomeno degli Accessi Oculari Multipli. Questa situazione si verifica quando la persona, alla domanda dell’interlocutore, risponde accedendo a più canali di rappresentazione (ad esempio muove gli occhi passando dal visivo ricordato, all’auditivo costruito al cinestesico). Si tratta di un evento molto comune, agevolmente riscontrabile e al quale si può facilmente attribuire un significato. E’ chiaro, infatti, che un individuo potrebbe essere stimolato a ricordare un episodio attraverso un’immagine (Visivo Ricordato), poi immaginare cosa direbbe a una persona se gli raccontasse quanto gli è accaduto (Auditivo Costruito) e successivamente agganciarsi all’emozione o alla sensazione che tutto questo gli provoca (Cinestesico). Il tutto avviene nel giro di pochissimi secondi, per cui gli Accessi Oculari Multipli richiedono un livello di Calibrazione di massima qualità.

Per uscire da questo impasse, si può chiedere all’interlocutore di approfondire la sua risposta, spiegando in modo più dettagliato cosa sta accadendo nella sua mente. Va detto, pertanto, che la tecnica degli Accessi Oculari in PNL è applicabile quanto più ascolto, osservazione e calibrazione siano curati al massimo, senza tralasciare nessun aspetto che emerga dal linguaggio del corpo, con particolare attenzione alla mimica facciale.

Federica Palumbo

Author Federica Palumbo

Trainer di PNL Certificato a livello Internazionale direttamente da Richard Bandler. Tutor della Scuola Italiana di Life, Business e Sport Coaching. Si occupa da anni di formazione a privati e aziende, in particolare nella comunicazione e nei settori del Life e del Business Coaching. Ha frequentato Corsi e Master a livello Nazionale e Internazionale, con i più grandi esperti di Coaching e PNL.

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